GEOMORFOLOGIA
I fenomeni anomali che si manifestano nel Polesine, ci portano lentamente a considerare anche alcuni aspetti della morfologia e della geologia del territorio stesso. Infatti non escludiamo che queste strane manifestazioni siano collegate indirettamente all'ambiente che ci circonda, in particolar modo il territorio circostante il Comune di Lendinara (RO) dove sono più concentrate queste manifestazioni. Prima di analizzare la struttura territoriale di questa zona, facciamo alcuni passi indietro ed analizziamo la struttura geologica e idrogeologica della Pianura Padana.
La formazione della Pianura Padana risale a circa 11-12 milioni di anni fa (Pliocene), in cui la formazione delle catene montuose Alpina ed Appenninica portarono alla formazione di una forte depressione dove i detriti trasportati dai fiumi si accumularono, formando così vari spessori di sedimenti. Dopo il ritiro del mare, frequenti alluvioni fluviali portarono ad accumulare altri detriti sui sedimenti marini rimasti, aumentando notevolmente lo strato di fondo. Nel periodo post-glaciale sui sedimenti di ambiente lagunare si accumularono sabbie e limi sabbiosi di ambiente marino/costiero. Si deduce che la Pianura Padana, in particolare il Polesine, è un territorio molto giovane in cui l'arricchimento di sabbie e limi è in continuo movimento. Dal IV secolo d.C. ci furono variazioni del drenaggio fluviale Polesano portando dei mutamenti nelle ramificazioni secondarie del fiume Po e il cambio d'alveo del fiume Adige.
Il Polesine è caratterizzato dal fenomeno della subsidenza, ovvero l'abbassamento del suolo rispetto al livello del mare. E' un fenomeno che viene continuamente studiato perchè porta all'aumento di aree soggette a periodiche inondazioni e, da ricerche effettuate, risulta che l'intera Pianura Padana possiede una velocità di abbassamento di qualche millimetro all'anno. I fiumi che percorrono il Polesine avendo una bassa velocità ed un'elevata portata, tendono alla sedimentazione elevando l'alveo rispetto al piano della superficie circostante, con il rischio di frequenti inondazioni. Dopo la devastante alluvione del fiume Po nel 1951, sono stati apportati continui lavori di rafforzamento arginali e del territorio portando il Polesine stesso a livelli di sicurezza ottimali.
Il territorio del Comune di Lendinara oltre ad essere delimitato a nord dall'Adige, presenta dei paleoalvei in corrispondenza dell'Adigetto che l'attraversa diramandosi dalla frazione Sabbioni verso Lendinara Centro e da Lendinara Centro verso la frazione Valdentro presentando dislivelli arginali piuttosto elevati; da qui poi inizia il Canale Scortico che si immette a sud nel Canal Bianco. Altri paleoalvei sono presenti lungo il vecchio tragitto del Ceresolo al centro di Lendinara, nei pressi di Cavazzana e lungo il Canale Scortico in zona Valdentro; a nord dell'Adigetto sono presenti gli scoli Meolo Superiore e Inferiore, Targa, Valnere e Rezzinella mentre a sud invece si trovano gli scoli Malmignata, Ramodipalo, Ramostorto di S.Biagio, S.Biagio, Malmignata, Trova, Fontana, Fossetta, Ronchi, Battistella, Canda e Quoro. Si trovano anche tracce dell'inondazione dell'Adige nel 1499 a Barbuglio e segni di vecchi corsi d'acqua nei pressi delle frazioni Treponti, Molinella, Capitello, Malmignata e Le Buore. Siamo quindi in presenza di un territorio argilloso-sabbioso-limoso in cui si possono riscontrare presenze di idrosilicati di alluminio, caolinite, clorite, illite, montmorillonite e in varie percentuali magnesio, sodio, potassio, calcio e ferro, composizioni tipiche di terreni argillosi; quarzo, feldspati, magnetite-ematite-granato tipico delle sabbie e di materiale di decomposizione organica tipico del limo.
Alcuni valori dei corsi d'acqua nel Lendinarese:
Corso d'acqua
Temperatura C°
PH
K.elettrica
Velocità m/s
Profondità cm
Adigetto
12,3
8,1
317
0,15
100
Ceresolo
12,0
7,68
584
0,1
80
Scolo Candia
12,5
7,77
603
0,05
45
Alcune foto dei corsi d'acqua durante l'ultima nevicata:
Adigetto Ceresolo Tre Ponti
La zona degli avvistamenti anomali
L'Adige in zona Campomarzo Chiesa di Campomarzo
Campomarzo/Pradespin
Mappa della zona interessata
Il Lendinarese dal satellite (NASA WORLD WIND)
Allo stato attuale non ci risultano presenze di quantitativi elevati di rame, quarzo o altri conduttori che, in determinate situazioni, porterebbero alla formazione di fenomeni elettrochimici di tipo piezoelettrico (scariche di particolari fulmini) con conseguenti formazioni di fenomeni luminosi anomali, ma non escludiamo tale possibilità visto che siamo in presenza di paleoalvi e in vicinanza di un fiume di grossa portata. Stiamo valutando anche la presenza di possibili fenomeni elettromagnetici di Gaia (il nostro pianeta Terra) che potrebbero essere "collegati" in qualche modo a queste strane apparizioni di oggetti con una propria luminosità e con particolari forme...o siamo in presenza di una ley line o di una linea ortotenica?
Osservate qui sotto: un video notturno all'infrarosso di Cavazzana, ottenuto con una webcam da una postazione sull'Adige. Si notano le luci più forti del ponte sull'Adige e quelle del centro abitato.
Lendinara e Barbuglio visti di notte