METODOLOGIA

 

Lo scopo del 45° GRU, come già detto in precedenza, non è quello di trattare l'ufologia "classica" e tutte le tematiche annesse, ma analizzare i casi che si manifestano nell'area del 45° parallelo (il medio Polesine) dal punto di vista tecnico/scientifico, utilizzando le proprie attrezzature per poter tracciare un quadro della situazione che sta avvenendo in questi ultimi anni. Ovviamente non è un lavoro semplice perchè implica costantemente un controllo settimanale del territorio, in qualsiasi condizione meteorologica, supportato da un altrettanto non semplice lavoro di coordinamento logistico sulle modalità di monitoraggio, uso delle strumentazioni, raccolta dei dati ed analisi.              

Richiede un dispendio notevole di energia fisica, mentale ed economica per i componenti della squadra, ma che viene ricompensato quando si ottiene un qualsiasi dato, seppur piccolo, ma significativo per comporre questo puzzle che da anni stiamo portando avanti.

Infatti, ogni componente del 45°GRU, da dieci anni a questa parte ha condotto in proprio ricerche su queste fenomenologie, accumulando dati ed esperienze sul come muoversi ed operare in Polesine. Ora si è giunti ad unire le proprie forze ed esperienze, per lavorare in simbiosi perseguendo gli stessi obiettivi, applicando tutte le caratteristiche del "lavoro di squadra".

 

La metodologia usata dal 45°GRU la possiamo suddividere nelle seguenti modalità:

- Raccolta segnalazioni da parte di testimoni locali

- Monitoraggio della zona interessata

- Creazione di un piano di lavoro da applicare nella zona

- Applicazione dei metodi per raccogliere dati con strumentazione adeguata durante gli skywatch (osservazione del cielo) e landwatch*(osservazione del territorio)

- Analisi dei dati

- Creazione di un tracciato di movimento e previsione nella zona

- Collegamento fra i vari tracciati di movimento e previsioni di più zone

 

I dati raccolti vengono analizzati a fondo con ogni mezzo a disposizione, cercando in primis una risposta fra gli eventi naturali che si manifestano e che si conoscono. Successivamente, se i dati raccolti non trovano risposte nell'ambito naturale, si cercano ulteriori risposte in altri ambienti che si legano indirettamente ai fenomeni U.A.P. In ultima, se i dati in possesso non trovano risposte, vengono classificati in due modi:

- Manifestazioni di tipo U.A.P.

- Anomalie

In fine si cerca di collegare fra loro i vari elementi informando, quando è ritenuto utile, l'opinione pubblica tramite i media.

* Il termine landwatch (osservazione del territorio) è stato coniato dal 45°GRU per dare una forma e una metodologia propria alle analisi sui terreni.


COME LAVORA IL 45°GRU

I campi di lavoro su cui è strutturata l'operatività del 45°GRU sono:

- la fotografia

- la visione notturna

- il radioascolto

- ricerca storica di eventi anomali

 

La fotografia la suddividiamo in:

- astrofotografia

- fotografia all'infrarosso

Nell'astrofotografia utilizziamo telescopi rifrattori e riflettori, fotocamere esclusivamente reflex (così si ha la prova direttamente sul negativo), pellicole sensibili tipo 25, 50 ISO, TECNICALPAN o INFRARED. Si cerca di seguire gli eventi astronomici perchè a volte in simili occasioni si sono avuti avvistamenti ufologici. In seguito le fotografie, se evidenziano qualcosa di strano, vengono analizzate con particolari software.

 Nella fotografia all'infrarosso usiamo sempre fotocamere reflex, prediligendo pellicole INFRARED da 750nm. e 820nm. Se gli scatti si effettuano in ambienti con fonti luminose, si gioca sui tempi e sull'apertura del diaframma, mentre in ambienti totalmente bui si effettuano scatti a posa lunga.

Una tecnica particolare che stiamo sperimentando è quella di eseguire degli scatti con pellicola all'infrarosso su un'inquadratura illuminata con luce all'ultravioletto. Questa tecnica si basa su un concetto espresso fra il 1963-1967 da JOHN KEEL, ricercatore ed esperto di ufologia, il quale sosteneva che gli oggetti volanti non identificati si spostano ad alta velocità lungo lo spettro della luce, passando dall'ultravioletto all'infrarosso. In questo modo sarebbero invisibili all'occhio umano, tranne quando rallentano nel tratto del visibile. La nostra tecnica si basa su questo, scattare fotografie sfruttando contemporaneamente il campo dell'ultravioletto, dell'infrarosso e del visibile. Per fare ciò, oltre ad utilizzare pellicole ad alta sensibilità, usiamo particolari lampade all'ultravioletto (lampade WOOD).

Per visione notturna intendiamo:

- utilizzo di visori notturni

- utilizzo di microtelecamere con sensore all'infrarosso

Il visore notturno viene usato tutte le volte che usciamo di notte in zone poco illuminate, oppure in casi di scarsa visibilità per condizioni meteorologiche avverse (nebbia, nuvoloso).

Le microtelecamere le applichiamo all'oculare dei telescopi per effettuare filmati dello spazio e in particolare della Luna. Le utilizziamo anche per monitorare zone in aperta campagna, applicandole a trasmettitori ad onde radio sui 2.4Ghz, collegati ad un notebook o al videoregistratore. Utilizziamo anche una microtelecamera CCD subaquea per immergerla nei corsi d'acqua, con trasmissione del segnale via cavo.

Più complesso è il radioascolto: utilizziamo apparati radio che spaziano dai 0hz ai 10Ghz, ma prediligiamo l'ascolto sulle onde ELF, VLF, e sulla frequenza dell'idrogeno. Questa attività viene svolta nei due laboratori permanenti, mentre quando usciamo sul territorio utilizziamo ricevitori portatili a scansione continua collegati al notebook, avviando dei particolari software di ricezione ed analisi segnali anomali. Focalizziamo l'attenzione sull'ascolto della cosiddetta RADIONATURA, ovvero le onde radio emesse dalla natura (piante, animali...)che si manifestano a valori molto bassi, ricercando particolari segnali in concomitanza di un evento ufologico. Conduciamo anche esperimenti sull'ascolto delle onde sismiche tramite un ricevitore ad onde ELF collegato a dei sensori nel terreno e a due personal computer, utilizzando particolari software di rilevazione.     

In ultima, viene eseguita costantemente una ricerca a livello storico fra vecchie testimonianze, tradizioni o storie particolari che caratterizzano una zona, in modo tale da considerare l'esistenza di possibili collegamenti fra eventi del passato e odierni.

   

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