FOTOGRAFIA NOTTURNA

di Davide Rossi

Davide Rossi, fotografo professionista e stampatore, opera in tutti i settori della fotografia professionale, in particolare ove sia richiesta una fotografia d' autore e quindi ove la fotografia rappresenti non solo  un' immagine correttamente realizzata, ma soprattutto, quando debbano emergere emozioni o personaltà di un soggetto.

Come sperimentatore in campo fotografico, si cimenta in una ricerca continua verso il conseguimento di nuove tecniche e di nuovi traguardi chimico-creativi.

Dopo anni di studio dedicati alle antiche tecniche di stampa, tra cui la carta salata, la prima tecnica di stampa in assoluto, la cianotipia, la callitipia, la stampa bruna, la gomma bicromatata, nel 2005, viene ufficialmente riconosciuto come uno dei circa 200 artisti in tutto il mondo che praticano come forma d' arte la fotografia alternativa ed il più autorevole sito web al mondo dedicato alla fotografia alternativa, www.alternativephotography.com, gli apre una galleria on-line permanente. Un suo cianotipo intitolato "Plastic Lady", è conservato a Stoccolma, Svezia, presso la sede di Alternative Photography, per il progetto "showcase - a portfolio", che si occupa dell' educazione e della promozione sui processi della fotografia alternativa nel mondo.

Collabora con il 45 GRU come consulente e provvede ad esaminare con discreto scetticismo, l' autenticità di tutto il materiale fotografico che presenta anomalie, difetti o strani fenomeni...


Introduzione alla fotografia notturna

 

Materiale occorrente

1 - macchina fotografica reflex a pellicola con possibilità di uso manuale e posa B

2 - cavalletto

3 - cavetto flessibile

 Non è assolutamente difficile apprendere i concetti tecnici ed ottenere buoni risultati estetici di colori e composizioni con la fotografia notturna.

La luce:

Tutto ciò che noi fotografiamo è bagnato dalla luce, in realtà si potrebbe dire che noi non fotografiamo un soggetto, ma la luce che lo colpisce. L' importanza della conoscenza e dei valori della luce è quindi fondamentale per chiunque abbia intenzione di scattare fotografie ed è questo l' unico e assoluto elemento da qui trarre qualità dall' immagine. La luce infatti darà qualità all' immagine in base a quanto e come colpisce un soggetto ed il fotografo dovrà tradurre in tempi, diaframmi, composizione e magari visione personale.

Il mezzo fotografico più tecnologico al mondo, da solo non riuscirà a fare poco più che una foto piatta e inguardabile se non condotto dalla creatività e dalla coscenza dell' essere umano.

La fotografia comunque, è una delle arti in cui non è necessario investire milioni per arrivare a qualità altissime, basterebbe una reflex usata anni 70' , un obiettivo di qualità usato anche anni 70' , una pellicola diapositiva , per un totale di un pugno di euro a qualche mercatino.

 

Perchè la pellicola:

La pellicola è il mezzo attraverso cui noi potremo apprendere ciò che è reale, la pellicola è strumento e insegnante, la pellicola è incontestabile!

I nostri occhi non percepiscono alcune piccole differenze cromatiche, emissioni luminose artificiali o naturali, la pellicola è sensibile anche alla più piccola variazione., la pellicola registra tutto ciò che reale, la pellicola registra talmente tante cose che la stampa fotografica è la traduzione solo di alcune.

La fotografia notturna ci rivelerà realtà che noi non avremmo mai concepito, ad esempio le luci artificiali che prima vedevamo più o meno dello stesso colore ci accorgeremo che a seconda del tipo di lampada che le emette, potranno variare dal giallo all' arancio, dal viola al verde.

 

Lord Kelvin:

Esiste un sistema che permette di indicare con precisione la composizione della luce, ossia qual' è il suo colore dominante; è un fenomeno legato alla temperatura del corpo che la emette.

Il lord inglese William Thomson Kelvin (1824-1907), propose la scala termometrica della temperatura che indica il colore della luce, espressa appunto in gradi Kelvin.

La scala ci aiuta a capire che la fiammella di una candela, che ha una temperatura di circa 1500-2000 °C, emette una luce ben diversa da quella di una lampadina, il cui filamento arriva a 2500-3000 °C.

La luce solare ha una temperatura di circa 5600 gradi Kelvin e quando il sole è coperto, di circa 7000-8000 gradi Kelvin, in sostanza via via che la temperatura scende abbiamo una maggior quantità di rosso, mentre quando sale abbiamo una maggior quantità di blu.

Per la fotografia esiste uno strumento specifico, che determina con precisione le dominanti cromatiche, il termocolorimetro, che fornisce direttamente la temperatura colore in gradi Kelvin.

 

L' esposizione:

Fondamentale in ogni tipo di fotografia, è l' esposizione, ovvero l' esatto rapporto tempo-diaframma che ci permette di bilanciare la corretta luce che entra nella pellicola.

Esposimetro:

E' lo strumento che misura l' intensità della luce nella scena inquadrata.

Quasi tutti gli apparecchi fotografici ne incorporano uno e in molti casi non si limita a fornire soltanto i dati della misurazione, ma anche ad impostare la macchina automaticamente secondo un circuito elettronico. Le macchine reflex dispongono di un sofisticato sistema di lettura della luce detto TTL (throw the lens), che misura la luce proprio davanti la pellicola e che quindi è molto attendibile.

 

Veniamo subito alla pratica:

Prendiamo con noi la nostra attrezzatura e andiamo nel punto in cui desideriamo effettuare la ripresa.

La fotografia notturna richiede pose lunghe, per evitare il mosso è necessario appostarci sul cavalletto e dovremmo usare uno scatto flessibile in modo da non toccare il pulsante direttamente con le mani che potrebbe provocare comunque il mosso.

A questo punto decidiamo la nostra inquadratura già a livello mentale, decidiamo anche che ottica usare, iportante in fotografia è riuscire a previsualizzare.

Eseguiamo la lettura della luce del campo inquadrato, misurando un punto luce medio-alto con l' esposimetro della reflex, che con una pellicola di 100 iso ci darà questi risultati:

- aprire tutto il diaframma;

- muovere la ghiera dei tempi affinchè inquadrando un punto luci medio-alto, l'esposimetro indica il punto 0

- es.: 1s   f 1,8

E' il momento di decidere l' esposizione, che si decide in base alla profondità di campo che intendiamo ottenere.

La profondità di campo è lo spazio a fuoco prima e dopo il soggetto ed è un parametro che varia in base ai

seguenti fattori:

            - diaframma: a parità di obiettivo impiegato e distanza del soggetto dalla fotocamera, la profondità di campo             aumenta con la chiusura del diaframma;

            - lunghezza focale: a parità di diaframma impiegato, i teleobiettivi hanno una profondità di campo più ristretta rispetto             le ottiche normali o grandangolari.

Per ottenere massima profondità di campo, faremo semplicemente questo calcolo:

misura effettuata 1s ; f 1,8

spostiamo a battute di uno stop rispettivamente un diaframma ed un tempo: 2s ; f 2,8

                                                                                                            4s  ; f 4

                                                                                                            8s  ; f 5,6

                                                                                                            15s ; f 8

                                                                                                            30s ; f 11

                                                                                                            1m  ; f 16

le letture 1s ; f 1,8  e  1m f 16 hanno lo stesso rapporto di esposizione, sono uguali!

La variante è nella profondità di campo che con diaframma 16 è garantita la nitidezza.

Inoltre la legge di Swarzchild dice che la pellicola con tempi di posa superiori al secondo, necessita di un recupero pari al raddoppio del tempo impiegato, la nostra corretta esposizione sarà quindi: 2m ; f 16 .

Prima di effettuare l' esposizione, assicurarsi che la messa a fuoco sia in posizione manuale, questo per evitare peripezie dell' autofocus che potrebbero compromettere la riuscita della fotografia e impostare la messa a fuoco sulla posizione "infinito".

 

fig.1      fig. 1D.jpg (109530 byte)

La villa sopra rappresentata è stata ripresa con un obiettivo supergrandangolare, un 20mm su reflex 35mm e pellicola diapositiva 100 iso, l' esposizione è stata calcolata misurando sulle luci medie-alte, ovvero proprio sulla facciata della villa che è il soggetto che mi interessa, di tutto il resto posso non tenere conto.

La misurazione mi ha dato 1/15  f 1,8.

Siccome ho intenzione di avere tutta la profondità di campo possibile per mantenere la nitidezza anche sulle luci dello sfondo, dovrò chiudere il diaframma e quindi sposto a battute di uno stop rispettivamente diaframma e tempo per mantenere sempre lo stesso rapporto di esposizione:

1/15      f1,8

1/8       f 2,8

1/4       f 4

1/2       f 5,6

1s        f 8

2s        f 11

4s     f 16, in merito alla legge di Swarzchild per il recupero della pellicola, raddoppio il tempo di esposizione e quindi la corretta esposizione sarà:  8s  f 16 .

 

 

fig.2     fig. 2D.jpg (105749 byte)

Il paesaggio notturno è stato ripreso con un obiettivo 35 mm su reflex 35mm e pellicola diapositiva 100 iso, l' esposizione è stata calcolata questa volta sulle luci medio-basse e precisamente sulla facciata in alto della casa che sta in primo piano a destra.

L' esposizione iniziale era di 15s f 2, anche quì volevo profondità di campo ed ho variato l' esposizione come nel modo precedente, quindi:

15s       f 2

30s       f 2,8

1m       f 4

2m       f 5,6

4m       f 8

8m       f 11

15m f 16, in merito alla legge di Swarzchild raddoppio il tempo di esposizione e ottengo la mia esposizione definitiva: 30m  f 16 .

Le scie luminose sulla sinistra, sono dovute al passaggio di diverse automobili sull' argine.

Come si può notare pur essendo notte fonda e il cielo coperto, l' immagine risulta leggibile in tutte le sue parti.

La stessa immagine eseguita in digitale, purtroppo da un risultato scarso, con un impasto generale su tutti i toni medi e con rumori di fondo che rendono l' immagine un piattume, irrecuperabile con qualsiasi software.

Teniamo sempre presente che l' immagine di qualità nasce dalla ripresa, non lo diventa dopo ore di elaborazioni al PC!

 

fig. 3     Realtà e oltre D10 fig.3.jpg (352844 byte)

La luce sullo sfondo altro non è che un lampione, la foschia e l' umidità hanno creato il riverbero di luce, che attraverso gli alberi acquista suggestione.

Reflex 35mm, obiettivo 35mm, pellicola negativa 100 iso, esposizione 20m  f 8 .

 

fig. 4     fig. 4D.jpg (782786 byte)

Il passaggio della bettolina sul Po, reflex 35mm, obiettivo 35mm, pellicola negativa 100 iso, esposizione 15m f 11, tanta pazienza.

 

fig. 5     fig. 5D.jpg (822954 byte)

Il porticciolo sul Po, reflex 35mm, obiettivo 35mm, pellicola negativa 100 iso, esposizione 8-10m f 11.

Nel caso in cui l' esigenza sia quella di bloccare un qualsiasi oggetto nella fotografia notturna, allora sarà necessario usare dei tempi brevi a scapito della profondità di campo e poi occorreranno pellicole molto più rapide.

Esistono possibilità infinite nel campo delle pellicole bianconero, effettuando tiraggi, usando sviluppi specifici finegranulanti, recupero dei tempi in fase di sviluppo, si può usare una pellicola 400 iso bianco e nero, esporla a 3200 per ottenere massima rapidità e con uno sviluppo dedicato mantenere la qualità buona nonostante il tiraggio spinto.

Ma questo è già un altro corso!  

 

Davide Rossi, www.atelierdellafotografia.it

   

             indietro   avanti home