ANALISI DATI

Cercare delle risposte precise su questi strani oggetti che abbiamo fotografato, risulta molto difficile perchè attualmente in commercio non esistono software particolari per effettuare analisi approfondite direttamente da pellicola fotografica. Quindi gli unici mezzi che abbiamo a disposizione per poter migliorare le ricerche sono l'attuale tecnologia e la logica umana. Solo su questo, per ora, possiamo muoverci. 

Il programma che abbiamo usato appartiene alla categoria dei software concepiti per l'analisi di astrofotografie scattate su telescopio tramite l'utilizzo di CCD. Questi programmi usano una "propria logica" di analisi sugli oggetti astrali del cielo che viene preimpostata dall'ideatore stesso: oltre a convertire in falsi colori o creare la 3D dell'immagine, permettono anche di effettuare filtraggi e miglioramenti, calcolare la magnitudo apparente, l'intensità e la distribuzione della luce di un corpo celeste. Avendo a disposizione attualmente un simile software, partiamo da un ragionamento semplice: usarlo come esperimento di ricerca e valutazione su fotografie scattate su pellicola e non da CCD. Certo non è il metodo migliore per poter ricercare dei dati, ma è l'unico modo più logico possibile per analizzare alcuni di questi oggetti. Non vogliamo improvvisarci astronomi o astrofisici, ma cerchiamo di usare alcuni mezzi di ricerca che anche gli astrofili utilizzano nel loro campo, da cui poter prender in seguito dei punti di riferimento.

RICORDIAMO: i dati rilevati, vengono ottenuti da un software concepito con l'attuale tecnologia che ha l'uomo; di conseguenza i valori ricavati hanno certamente degli errori di valutazione, non dovuti alla procedura di elaborazione del software, ma ad un uso insolito dello stesso da parte nostra. Noi lo usiamo personalmente come "metro di misura" da cui poter ricavare dati per eventuali confronti.

Con il software possiamo effettuare la fotometria, ovvero la tecnica di misurazione dell'intensità della radiazione elettromagnetica di un oggetto e il livello d'intensità luminosa emessa. In queste analisi bisogna tenere conto che le immagini provengono da una pellicola in negativo B/N infrarossa o TECNICALPAN da 35mm., acquisite con uno scanner con sistema FARE2, con lampada fredda infrared per ridurre eventuali perdite di risoluzione. Tutte le misurazioni con il software, avvengono su un campo d'azione di una "finestrella " tracciata con il mouse pari a 640X480 pixel, cioè la dimensione di un CCD standard (la risoluzione è paragonabile a quella dello schermo di un computer). Secondo le impostazioni del software, i valori d'intensità luminosa dovrebbero rimanere compresi fra il massimo di 255unità (per evitare una sovraesposizione dell'oggetto) e le 100unità del segnale (per evitare il "rumore" di fondo): per ottenere questo si dovrebbero effettuare vari frame con la CCD, scegliere quello con i valori migliori ed eseguire le analisi. Ma nel nostro caso abbiamo solo un frame, dato dalla pellicola in negativo da 35mm, quindi...proviamo ugualmente a lavorarci.


 

 

CASO 2- ANALISI IN FALSI COLORI/3D 

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comet_elab.jpg (151765 byte)                     ANALISI COMET.jpg (33301 byte)

Tempo di posa 5min.

FOTOMETRIA:

La fotometria è stata effettuata sulla parte posteriore, parte centrale, parte anteriore, e parte anteriore estrema dell'oggetto. Come magnitudo di riferimento per le analisi, abbiamo preso il valore 0,0 (valore ideale) non avendo nessun punto di riferimento della porzione di cielo inquadrato. Lo scatto è stato effettuato con uno zoom 28/80 su treppiede. Pellicola infrared.

 

1°PUNTO FOTOMETRIA

2°PUNTO FOTOMETRIA

3°PUNTO FOTOMETRIA

4°PUNTO FOTOMETRIA

Pixel number in the inner circle = 197

Pixel number for background evaluation = 816 

Intensity = 5185.0

Magnitude = -9.287

Background mean level = 200.0

Pixel number in the inner circle = 197

Pixel number for background evaluation = 816

Intensity = 1341.0

Magnitude = -7.819 

Background mean level = 227.0

Pixel number in the inner circle = 197

Pixel number for background evaluation = 816

Intensity = 75.0 

Magnitude = -4.688 

Background mean level = 254.0

 

Pixel number in the inner circle = 197

Pixel number for background evaluation = 816

Intensity = 26.0

Magnitude = -3.537 

Background mean level = 198.

 

Livello d'intensità luminosa:

Il grafico è ottenuto effettuando un'analisi dalla parte posteriore all'anteriore dell'oggetto.

 

 

CASO 3- ANALISI IN FALSI COLORI/3D

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objluna_elab.jpg (428926 byte)                    ANALISI OBJLUNA.jpg (62320 byte)

Tempo di posa 1sec.

FOTOMETRIA:

I primi quattro punti di rilevazione sono stati effettuati sullo "striscio" lasciato dall'oggetto, mentre gli ultimi quattro punti sono stati rilevati sull'oggetto stesso. Come magnitudo di riferimento per le analisi, abbiamo preso il valore -12,7 che corrisponde alla magnitudo della luna piena.

1°PUNTO FOTOMETRIA 2°PUNTO FOTOMETRIA 3°PUNTO FOTOMETRIA 4°PUNTO FOTOMETRIA 5°PUNTO FOTOMETRIA 6°PUNTO FOTOMETRIA 7°PUNTO FOTOMETRIA 8°PUNTO FOTOMETRIA

Pixel number in the inner circle = 197

Pixel number for background evaluation = 816

Intensity = 617.0  Magnitude = -19.676 

Background mean level = 111.0

 

Pixel number in the inner circle = 197

Pixel number for background evaluation = 816

Intensity = -291.0  Magnitude = 0.000

Background mean level = 130.0

 

Pixel number in the inner circle = 197

Pixel number for background evaluation = 816

Intensity = 689.0  Magnitude = -19.796

Background mean level = 185.0

 

Pixel number in the inner circle = 197

Pixel number for background evaluation = 816

Intensity = 227.0  Magnitude = -18.590

Background mean level = 200.0

 

Pixel number in the inner circle = 197

Pixel number for background evaluation = 816

Intensity = 0.0  Magnitude = 0.000

Background mean level = 255.0

 

Pixel number in the inner circle = 197

Pixel number for background evaluation = 816

Intensity = 0.0  Magnitude = 0.000 

Background mean level = 255.0

 

Pixel number in the inner circle = 197

Pixel number for background evaluation = 816

Intensity = 0.0  Magnitude = 0.000

Background mean level = 255.0

 

Pixel number in the inner circle = 197

Pixel number for background evaluation = 816

Intensity = 0.0  Magnitude = 0.000

Background mean level = 255.0

 

Si può notare che c'è un aumento del segnale di fondo lungo lo "striscio", mentre l'oggetto stesso presenta un valore massimo del segnale e una magnitudine pari a 0, portando l'immagine stessa alla sovraesposizione. Il fatto lascia pensare: è una pellicola infrared e durante i 36 scatti eseguiti (su telescopio), i ricercatori non hanno notato nulla di anomalo ad occhio nudo e con binocolo.

 

Livello d'intensità luminosa:

 

 

CASO 4- ANALISI IN FALSI COLORI/3D

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oggetti_elab.jpg (253499 byte)                    ANALISI OGGETTI.jpg (44781 byte)

Tempo di posa 3min.

 

FOTOMETRIA:

I punti di rilevazione vengono effettuati su ogni singolo oggetto apparso sul fotogramma (andando dal più grande al più piccolo). Come valore di riferimento per le analisi, abbiamo preso il valore 2.2 che corrisponde alla magnitudine di Cassiopea che in quella serata era ben visibile. Scatto eseguito con zoom 70/300 su treppiede. Pellicola TECNICALPAN.

1°PUNTO FOTOMETRIA 2°PUNTO FOTOMETRIA 3°PUNTO FOTOMETRIA 4°PUNTO FOTOMETRIA 5°PUNTO FOTOMETRIA

Pixel number in the inner circle = 197

Pixel number for background evaluation = 816

Intensity = 0.0

Magnitude = 0.000

Background mean level = 255.0

 

Pixel number in the inner circle = 197

Pixel number for background evaluation = 816

Intensity = 0.0

Magnitude = 0.000

Background mean level = 255.0

 

Pixel number in the inner circle = 197

Pixel number for background evaluation = 816

Intensity = -5.0

Magnitude = 0.000

Background mean level = 255.0

 

Pixel number in the inner circle = 197

Pixel number for background evaluation = 816

Intensity = -98.0

Magnitude = 0.000

Background mean level = 254.0

 

Pixel number in the inner circle = 197

Pixel number for background evaluation = 816

Intensity = 146.0

Magnitude = -3.211

Background mean level = 254.0

 

Anche in questo caso è presente una variazione del segnale di fondo (anche se tende alla sovraesposizione dell'immagine) e una variazione della magnitudine soprattutto nell'oggetto più piccolo. Per tutta la durata della posa (su treppiede) non è stato notato nulla di anomalo sia ad occhio nudo che con binocolo.

Livello d'intensità luminosa:

Per ogni oggetto si può notare un picco elevato del segnale, mentre una brusca diminuzione appare immediatamente dopo; fra gli ultimi tre l'intervallo è pressochè regolare.

 

Primo e secondo oggetto

 

Terzo, quarto e quinto oggetto

 

Considerazioni: usando questo software in maniera diversa da come è stato creato, effettuando analisi su pellicole da 35mm., possiamo solo dire che dai dati ricavati gli oggetti fotografati erano REALMENTE visibili nella gamma dell'infrarosso ma che solo una pellicola concepita per questo spettro poteva coglierne i particolari.


 

CASO 8- RELAZIONE E ANALISI

 

Relazione sull'analisi fotografica effettuata dal fotografo DAVIDE ROSSI:

10/04/2006                                                                                                                             Polesella, Rovigo

Oggetto: relazione fotografica del caso ECLISSE DI SOLE DEL 29/03/2006 E OGGETTO LUMINOSO

Relatore: Rossi Davide

In riferimento ad esame fotografico e visivo e a procedura chimica applicata, in descrizione al fenomeno atmosferico impressionato nel fotogramma n° 11A nella ripresa del 29/03/2006 alle ore 13.30 circa, segue accurata verifica generale.

La pellicola usata per la ripresa, una MACO CUBE 400 C 35 mm, è una pellicola negativa in bianco/nero di medio alta sensibilità e oltre, particolarmente nitida con effetto bordo basata sui classici cristalli cubici.

La sua sensibilizzazione iper-pancromatica va da circa 380 nm e raggiunge circa 710/730 nm, frequenza posta al di sotto delle frequenze della luce visibile dall' occhio umano, ovvero la frequenza dell' infrarosso.

Ha una sensibilità nominale di ISO 400 a 27 °C e una sensibilità effettiva dipendente dal tipo e dal tempo di sviluppo adattabile fra ISO 50/18 °C e ISO 6400/39 °C .

Il potere risolvente è di 100 linee/nm a sensibilità nominale ISO 400/27 °C con un contrasto di 1:1000 .

L' emulsione di questa pellicola è composta di 3 strati estremamente sottili, con alogenuri d' argento di diverse dimensioni e di 3 sensibilità differenti, questa tecnologia permette di influenzarne le caratteristiche anche in base alla scelta del tipo e dei tempi di sviluppo.

Il supporto di poliestere della pellicola è trasparente e lo strato antialone steso direttamente sul supporto, determina una maggiore nitidezza, dato che la riflessione non viene limitata appena quando è all' interno del supporto, ma inibita già al suo ingresso nel supporto stesso.

Può essere trattata con ogni tipo di sviluppo. 

L' esposizione in questione e relativa al fotogramma 11A è stata realizzata in considerazione della sensibilità nominale, ISO 400/27°C, puntando in direzione del fenomeno dell' eclissi con i seguenti parametri:

tempo di posa: 1/2000;

diaframma: f 22;

considerando comunque l' uso di un filtro davanti l' obettivo, di tipo 25A per attenuare soprattutto l' enorme lumisotà provocata dal sole in considerazione del fatto che l' eclissi (parziale in Italia) del 29/03/2006 alle ore 12.40 prevedeva il fenomeno limitato ad un 50%. 

L' attrezzatura usata, era composta da una macchina fotografica NIKON F 4S e da un obiettivo NIKON 70-300 alla massima focale di 300 mm . 

La ripresa è avvenuta dalla località RO Ferrarese (FE), sulla sponda del fiume PO opposta al paese di Polesella (RO). 

La giornata di mercoledì 29/03/2006, dalla sopraindicata posizione, si presentava limpida come poche altre nell' arco di tutto l' anno. 

La fase di sviluppo del negativo, è stata seguita completamente a mano, il controllo totale dell' operazione in questi casi è di fondamentale importanza ed esclude errori e/o perdite di qualità, ed è avvenuta nel modo descritto a seguito:

- la pellicola viene introdotta in una camera oscura portatile dove avviene l' operazione di caricamento nella tank di sviluppo, la camera oscura portatile a sua volta, è posta all' interno della vera camera oscura nel buio totale e lontana da ogni sorgente UV;

- la tank (modello COMBINA 35, 35mm, marca KRAUSE, capienza 400cc.) permette alla pellicola di rimanere completamente immersa nei vari bagni chimici in modo da garantire la massima omogeneità durante tutti i passaggi ed evitare ogni sorta di residuo;

- lo sviluppo viene preparato sempre fresco per ogni pellicola nella dose prevista dal produttore e già ampiamente sperimentata:

        sviluppo AGFA RODINAL 1+25 a 20°C;                       

- prelavaggio di 30" per eliminazione dello strato antialone idrosolubile, in acqua a 20 °C ad agitazione continua;

- introduzione sviluppo per un tempo di 13' 30" a 20°C, agitazione tank di 5" ogni 30", per permettere la perfetta uniformità di sviluppo del negativo;

- terminata la fase di sviluppo, segue un breve lavaggio in acqua corrente a 20°C per evitare contaminazioni tra i chimici;

- segue la fase di arresto dello sviluppo, in acido acetico KODAK MAX STOP in dose 1+16 a 20 °C per il tempo di 30" in agitazione continua;

- breve lavaggio in acqua corrente a 20°C per evitare contaminazioni tra i chimici;

- chiude l' operazione di sviluppo, il fissaggio, che serve ad eliminare dallo strato fotosensibile gli alogenuri d' argento non esposti e di conseguenza non sviluppati, che permangono nello strato di emulsione dopo lo sviluppo e che sono ancora sensibili alla luce:

fissaggio BW-UNIFIX, 1+4 a 20°C, per il tempo di 3' 30", agitazione continua per i primi 30" e poi agitazione tank, per 5" ogni 30" per permettere la perfetta omogeneità del fissaggio;

- la pellicola viene adesso lavata a fondo nella tank in acqua corrente a 20 °C per almeno 35-40 min. per eliminare i residui del fissaggio e garantirne così la conservazione nel tempo;

- un bagno finale con qualche goccia di imbibente AGFA AGEPON per circa 2 min., serve a far scivolare l' acqua dal negativo, in modo che non rimangano goccie che potrebbero creare aloni sul supporto;

- la pellicola viene stesa in asciugatura per qualche ora . 

Il sistema sopradescritto, garantisce la massima garanzia di qualità e resa di ogni pellicola bianco/nero e grazie al procedimento seguito scrupolosamente passo dopo passo ed eseguito a mano, si esclude ogni ipotesi di difetti pellicola o errori inerenti questa fase.

La pellicola visionata ad occhio nudo dopo l' asciugatura, si presenta sviluppata e fissata correttamente, nessun velo o residuo, nessun difetto nell' emulsione.

L' esame al microscopio BRESSER BIOLUX NG 40x-1024x, conferma l' integrità della pellicola e nelle immagini a seguito eseguite con microtelecamera CCD sul microscopio, si può notare l' omogeneità della pellicola.  

 

FIG. 1: Frame del negativo ingrandito 10x   

 

 

FIG. 2: Particolare del frame  

 

 

FIG. 3: Frame del negativo convertito in positivo  

 

 

 FIG. 4: Frame del negativo ingrandito 16x 

 

Conclusione

Si escludono difetti nell' attrezzatura fotografica composta da NIKON F4S e da obiettivo NIKON 70-300, che sono perfettamente funzionanti e privi di ogni difetto, così come gli esami effettuati sulla pellicola, escludono difetti nel supporto o anomalie nei procedimenti di sviluppo.

Aberrazioni ottiche che comportano perdita di qualità nell' immagine, vignettatura o riflessi  interni all' obiettivo, non hanno assolutamente niente a che vedere con il fenomeno in questione.

Tutti i fotogrammi precedenti e seguenti della stessa pellicola non presentano alcun difetto e alcun fenomeno.

Il soggetto presente oltre il sole e la luna nella fase di eclisse nel fotogramma 11A, è quindi un oggetto di materia realmente impressionato dalla pellicola, nella fase di stampa si possono notare la rotondità, la profondità e la sfumatura ai bordi, l' ingrandimento evidenzia la reale presenza dell' oggetto.

L' esposizione effettuata per la ripresa dell' eclisse con il solo filtro rosso 25A, ossia con un tempo di 1/2000 a f 22, esclude riflessi nello spazio astrale, che a questa chiusura e velocità vengono perduti.

Per essere congelato sul fotogramma nonostante questi parametri di esposizione, la luminosità dell' oggetto doveva essere indubbiamente di grande intensità.

Inoltre l' oggetto impressionato mostra una forma circolare completa, cosa non possibile in condizione di controluce quale era, con il sole inquadrato direttamente e una eclisse parziale calcolata dalla suddetta posizione in quel momento, circa del 30% . 

Grazie al fenomeno dell' eclisse come punto di riferimento, si possono verificare posizione e/o eventuali presenze di corpi astrali nello spazio circostante, consiglio la consultazione di un esperto astronomo che possa aiutare a risolvere il caso.

Polesella lì 10/04/06           ore21:54                                  

In fede                                                                                                                    

 

 

La biologa che abbiamo contattato (non esperta di fotografia), visionando il negativo al microscopio ha constatato che la "macchia scura" non ha la stessa definizione del Sole; si evidenzia una chiara differenza nei contorni del Sole rispetto a quelli della "macchia" stessa; il Sole presenta un contrasto netto e ben definito, mentre la "macchia" ha un contorno frastagliato ed è più concentrata al centro rispetto alla periferia. Non può essere una bolla perchè il contorno non è definito, circolare. Viene ribadita la differenza molto netta tra il Sole e la "macchia" in analisi. 11/04/2006

 

FOTOMETRIA DELL'OGGETTO:

Considerando la magnitudo apparente del Sole di circa -26.8 abbiamo eseguito, con l'utilizzo di un software per astrofotografia, la fotometria dell'oggetto ottenendo i seguenti valori. Ovviamente avendo un'unica immagine, i valori vengono presi solo come oggetto di valutazione personale.

Fotometria dell'oggetto dalla scansione della prima fotografia sviluppata

Phot mode 2  -  (3322 , 1218)

Pixel number in the inner circle = 197

Pixel number for background evaluation = 244

Intensity = 15199.0  -  Magnitude = -37.255

Background mean level = 140.0  

 

Fotometria dell'oggetto sul frame originale (Figura 3) ottenuto da CCD su microscopio

Phot mode 2 - (323 , 204)

Pixel number in the inner circle = 197

Pixel number for background evaluation = 7648

Intensity = 1358.0 - Magnitude = -34.632 

Background mean level = 176.0

 

Isofota della foto


 

            

Analisi dell'intensità luminosa:

Come si può notare il Sole fotografato tende ovviamente alla sovraesposizione, mentre l'oggetto luminoso tende ad essere leggermente inferiore al picco massimo dato dal Sole. Notare che il segnale luminoso dato dall'oggetto, è immerso sì nella dispersione luminosa del Sole, ma bruscamente si eleva al suo picco massimo e non presenta caratteristiche uguali al segnale emesso dal Sole. Si evidenzia in tal modo che non può trattarsi di un riflesso del Sole stesso nelle ottiche dello zoom.

 

Ci siamo rivolti all' astrofisico Prof. MASSIMO TEODORANI, chiedendo se poteva analizzare il caso e fornirci qualche risposta: si esclude la possibilità che si tratti di un pianeta perchè quel giorno e a quell'ora non c'era alcun pianeta a quella (piccola) distanza angolare dal Sole. Guardando la distribuzione della luminosità dell'oggetto effettuata dal Prof. TEODORANI, sembra esattamente simmetrico. Non è un effetto di riflessione delle ottiche, che mostrerebbe tutt'altre caratteristiche.

 

PSF (Point Spread Function) distribuzione della luce dell'oggetto eseguita dall'astrofisico Prof. MASSIMO TEODORANI.

 

 

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